La sigla DPI sta per dispositivi di protezione individuale. Il testo di riferimento che regolamenta l’obbligo di utilizzo sui luoghi di lavoro dei DPI è il Testo Unico per la Sicurezza, ovvero il D. Lgs 81/08, soprattutto negli articoli da 74 a 78, Titolo III capo III..

Ma come scegliere i dispositivi più adatti a ciascun contesto lavorativo e quali sono gli obblighi di dipendenti e datori di lavoro? Facciamo il punto della situazione.

Cosa sono i dispositivi di protezione individuale

Viene considerata un DPI “qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo”.

(Fonte: art. 74 D. Lgs. 81/08) 

Nella fattispecie, esistono tre categorie di DPI:

1. DPI Prima Categoria: sono i dispositivi che tutelano i lavoratori da infortuni e danni di lieve entità ed hanno una progettazione semplice;
2. DPI Seconda Categoria: include tutti i dispositivi di protezione individuale che non rientrano in nessuna delle altre due categorie;
3. DPI Terza Categoria: sono i DPI salvavita o i DPI che tutelano i lavoratori da infortuni e danni gravi e permanenti per la salute. Questi dispositivi proteggono i lavoratori da diverse occasioni di rischio. cadute, scariche elettriche, sostanze tossiche, patogeni, ustioni, radiazioni, immersioni subacquee, ambienti a temperatura maggiore di 100°C o inferiore a -50°C ecc.

Quando è obbligatorio usare i DPI

I DPI devono essere utilizzati sempre quando le misure di prevenzione e di mitigazione non possono annullare o ridurre significativamente i rischi per i lavoratori. Per essere utilizzati i DPI devono essere conformi a quanto previsto dal regolamento UE n. 2016/425 che impone l’obbligo di marcatura CE sui DPI..

Ad individuare i dispositivi più adeguati a proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori è il datore di lavoro, in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e con il Medico Competente, sulla base di quanto emerge dalla analisi e valutazione dei rischi. Tale scelta deve tenere conto della tipologia di attività svolta, della valutazione dei rischi, del campo di lavoro, delle prestazioni offerte dai DPI, dalla frequenza dell’esposizione al rischio ecc.

I dipendenti e i lavoratori autonomi sono sempre tenuti ad indossare i DPI obbligatori, a non modificarli o manometterli e ad averne cura. Dal canto suo, il datore di lavoro è obbligato a fornire di dispositivi di protezione individuali a norma a ciascun lavoratore, formalizzando la consegna mediante uno specifico verbale.

Inoltre è tenuto, ad assicurarsi che venga fatta regolare manutenzione degli stessi e che i lavoratori ricevano adeguata formazione e informazione nonché, se necessario, specifico addestramento circa l’uso corretto e l’utilizzo pratico dei DPI.

Formazione DPI

La formazione è obbligatoria per i DPI di terza categoria e per i DPI di protezione dell’udito. 

I corsi devono essere erogati da enti di formazione, con docenti qualificati ed esperti.

Per addestrare correttamente i lavoratori è importante seguire iter formativi specifici e conformi alle normative, che includano sia una parte teorica che una parte d’addestramento pratico.

Molto spesso i corsi di addestramento all’utilizzo dei DPI di terza categoria, che includono anche i dispositivi anticaduta, possono essere erogati insieme ai corsi per addetti a lavori in quota, figure addette a mansioni estremamente rischiose dal punto di vista della sicurezza.

Oltre che essere un obbligo imposto dalla legge, la formazione dei lavoratori sull’uso dei DPI è fondamentale per salvaguardare l’incolumità e la vita dei lavoratori, proteggendoli da possibili infortuni sul luogo di lavoro che possono avere conseguenze estremamente gravi, o addirittura mortali. Un infortunio o un incidente possono avere ripercussioni gravi anche per l’azienda in termini di reputazione e in termini economici.