Mancata nomina RSPP: sanzioni e rischi giuridici

Il RSPP o Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione è una figura prevista in via obbligatoria per tutte le aziende con almeno un dipendente. A stabilirlo è il D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro).

Abbiamo già parlato in maniera approfondita del ruolo e delle responsabilità del RSPP: puoi rileggere tutti i dettagli nell’approfondimento dedicato. In questo articolo, ci limiteremo a fare una sintesi delle principali responsabilità, concentrandoci invece sull’obbligo di nomina da parte del datore di lavoro e sulle conseguenze della mancata nomina RSPP. 

La nomina deve essere ufficializzata con un atto formale, firmato dal RSPP per accettazione dell’incarico e dal Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) per consultazione. Il verbale di nomina deve essere conservato in azienda insieme alla documentazione inerente la sicurezza.

Il Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione svolge una funzione di coordinamento per tutto ciò che attiene la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro. Perciò, opera in sinergia con il medico competente, il RLS e il datore di lavoro.

Anche il datore di lavoro può rivestire il ruolo di RSPP in alcune condizioni specifiche, che vedremo più avanti.

Anche quando nomina un RSPP diverso da se stesso, è sempre il datore ad avere la responsabilità civile e penale per la sicurezza in azienda. Tra i suoi obblighi c’è appunto anche la nomina del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione.

 

Obbligo di nomina RSPP

L’articolo 17 del D.Lgs 81/2008 obbliga il datore di lavoro a nominare un RSPP.

I requisiti per ricoprire questo ruolo sono invece indicati nell’articolo 32 dello stesso testo. Per ricevere la nomina è richiesto il diploma di scuola secondaria superiore (o di aver svolto la mansione per un minimo di sei mesi, prima del 13 agosto 2013).

Al di là del titolo di studi, la formazione per diventare RSPP è sempre obbligatoria.

Ci sono tre tipologie di nomina RSPP:

  1. RSPP Datore di lavoro;
  2. RSPP dipendente;
  3. RSPP consulente esterno.

Vediamo ora i casi di applicazione.

 

RSPP Datore

Il datore di lavoro può nominare sé stesso come RSPP in tutti i casi riportati nell’articolo 34 del Testo Unico. In estrema sintesi:

  • aziende artigiane e industrie (non incluse nella normativa SEVESO) con meno di 30 dipendenti;
  • aziende agricole e zootecniche(<10 dipendenti);
  • aziende ittiche (< 20 dipendenti);
  • altre aziende (<200 dipendenti).

Per il datore di lavoro che assume anche il ruolo di RSPP sono previsti corsi di formazione specifici.

 

RSPP interno

Il datore di lavoro può nominare un dipendente con il ruolo di RSPP dopo una specifica formazione. Questo caso è regolamentato dall’art. 31 del testo unico e si applica alle aziende con un rischio elevato, quali:

  • industrie che rientrano nella normativa SEVESO; 
  • aziende che lavorano esplosivi, polveri da sparo ecc; 
  • attività indicate nel D.Lgs 230/1995 e succ.; 
  • industrie estrattive, ospedali e strutture sanitarie (>50 dipendenti);
  • altre aziende (> 200 dipendenti).

 

RSPP consulente esterno

Questa possibilità si applica nella stessa casistica del RSPP interno, quando non c’è nessun dipendente in possesso dei requisiti per ricoprire l’incarico.

 

Sanzioni per la mancata nomina del RSPP

In Italia, il quadro normativo relativo alle sanzioni per la mancata nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) è regolato principalmente dal già citato Decreto Legislativo 81/2008, o Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. 

Le sanzioni possono essere sia di natura economica/amministrativa, che di tipo civile e penale. La responsabilità penale del datore di lavoro si configura quando si verificano gravi incidenti o infortuni sul lavoro derivanti dalla mancata nomina del RSPP. Il reato è punibile con la reclusione da 3 a 6 mesi.

Ci sono poi tutti i rischi giuridici ed economici per l’azienda, che possono portare fino alla perdita delle autorizzazioni per esercitare l’attività, come vedremo di seguito.

 

Rischi giuridici per l’azienda

Per la mancata nomina del RSPP le sanzioni previste dal D.Lgs. 81/08 sono l’arresto da tre a sei mesi o un’ammenda da 3.071,27 € a 7.862,44 €.

A queste si devono sommare i danni economici provocati dalla perdita di reputazione, in caso di incidenti causati dalla mancata compliance alla normativa o dalla sottovalutazione dei rischi legati alla sicurezza dei lavoratori.

 

Rischi per la sicurezza sul posto di lavoro

Nominare il RSPP è un obbligo di legge ma anche una tutela verso la salute dei lavoratori, dal momento che questa figura coordina tutta la strategia di prevenzione e protezione dei lavoratori. 

In Italia i numeri degli incidenti sul lavoro, anche gravi e con esiti fatali, sono ancora alti. Per un’azienda avere un RSPP con adeguata formazione non significa solo essere a norma, ma anche avere una figura di riferimento che può contribuire a diffondere la cultura della sicurezza.

 

RSPP nelle aziende artigiane e nelle PMI

Le aziende artigiane e le PMI rappresentano la parte più produttiva dell’economia italiana. In questi casi, come abbiamo visto in precedenza, il datore di lavoro può decidere di assumere su di sé anche l’incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.

Tra i principali compiti del RSPP Datore di lavoro rientrano la valutazione dei rischi con la stesura del DVR e del DUVRI; la sorveglianza attiva sulla salute dei lavoratori e sul rispetto delle norme di comportamento; la pianificazione e la gestione delle emergenze e delle evacuazioni; la formazione dei dipendenti per la sicurezza sul luogo di lavoro.

Quando il datore di lavoro assume il ruolo di Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione, ne dà comunicazione al RLS (Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza) ed esegue comunque un atto di incarico formale. Sono passaggi importanti sul piano legale per evitare che si configuri il reato di mancata nomina RSPP.

 

La formazione per RSPP Datore di Lavoro

Anche in questo caso, il Testo Unico per la Sicurezza ha previsto l’obbligo di seguire un corso di formazione specifico.

Il corso è suddiviso in tre moduli A, B e C. 

In base al codice ATECO si possono classificare tre diverse tipologie di corso di formazione per RSPP Datore: lavoro rischio basso 16 ore, lavoro rischio medio 32 ore e lavoro rischio elevato 48 ore. 

I contenuti dei corsi, i requisiti minimi da raggiungere e il monte ore di formazione da seguire vengono stabiliti in base a questa classificazione.

Tutti i corsi, comunque, hanno validità di 5 anni e possono poi essere rinnovati semplicemente seguendo dei corsi di aggiornamento.

Non incorrere nelle sanzioni per la mancata nomina RSPP

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