Il rischio VDT a lavoro non va sottovalutato

Il rischio VDT o rischio da videoterminali è una questione centrale, oggi, per la sicurezza dei lavoratori. Infatti, sempre di più gli schermi sono protagonisti negli ambienti di lavoro, anche ad esempio negli ambienti produttivi e non sono più confinati nei soli uffici, come avveniva fino ad alcuni anni fa. L’IoT e la digitalizzazione hanno portato schermi e software in tutte le aziende, esponendo sempre più lavoratori ai rischi da videoterminali.

Sul portale INAIL sono presenti tutti i riferimenti normativi e le risorse utili per approfondire.

 

Che cos’è il rischio VDT

Il rischio VDT è un rischio professionale riferito ai pericoli potenziali che derivano dall’uso prolungato (almeno 20 ore settimanali) di videoterminali, che includono computer, monitor e altri dispositivi elettronici. Secondo la normativa, infatti, si considera videoterminale qualsiasi schermo alfanumerico e grafico. 

Tutti gli strumenti ad esso connessi (tastiere, mouse, software ecc) devono essere contemplati nella valutazione del rischio VDT. Anche la scrivania e la seduta utilizzati dai videoterminalisti possono rappresentare una fonte di rischio, per questo è obbligatorio utilizzare esclusivamente sedute e scrivanie ergonomiche certificate. Altrettanto importante per la sicurezza dei lavoratori è il contesto: illuminazione, insonorizzazione, spazi. 

Il datore di lavoro è tenuto a trattare il rischio VDT alla stregua di qualsiasi altro rischio presente nei luoghi di lavoro, e quindi a inserirlo nella valutazione dei rischi e ad implementare misure preventive e di mitigazione.

La formazione dei lavoratori e la collaborazione tra Datore di Lavoro, RSPP e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza sono elementi essenziali per gestire al meglio il rischio videoterminale.

 

Quali sono i danni potenziali

I danni potenziali per la salute dei lavoratori, derivanti dall’uso eccessivo o scorretto di videoterminali, sono vari:

  • Disturbi visivi: affaticamento degli occhi, visione offuscata e secchezza oculare;
  • Problemi muscolo-scheletrici: dolori a collo, spalle, schiena, e polsi dovuti a posture scorrette e postazioni di lavoro mal configurate. Una patologia spesso associata ai lavoratori videoterminali è la sindrome del tunnel carpale;
  • Stress e affaticamento cognitivo: dovuti a lunghe ore di lavoro senza pause adeguate.

 

Quali sono i lavoratori a rischio videoterminale

I lavoratori più esposti al rischio VDT sono quelli che trascorrono molte ore al giorno davanti a un monitor, come impiegati d’ufficio, operatori di call center, programmatori e designer grafici. Anche gli studenti e i professionisti che utilizzano dispositivi elettronici per lunghi periodi possono essere a rischio. Come detto in apertura dell’articolo, tuttavia, gli schermi ed i supporti digitali sono sempre più diffusi in tutti gli ambienti di lavoro.

 

Consigli utili per i lavoratori VDT

Per ridurre il rischio VDT, i lavoratori possono seguire alcune buone pratiche:

  • regolare la postazione di lavoro, assicurandosi che la sedia e la scrivania siano ergonomiche e che lo schermo sia all’altezza degli occhi;
  • fare pause regolari per alzarsi e muoversi, ogni 20-30 minuti, per ridurre l’affaticamento visivo e muscoloscheletrico;
  • utilizzare l’illuminazione adeguata, evitando riflessi sullo schermo e utilizzando una luce ambientale appropriata;
  • eseguire esercizi di stretching per il collo, le spalle e la schiena durante le pause;
  • indossare occhiali con filtro per la luce blu, emessa dagli schermi;
  • mantenere il più possibile una postura corretta.
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Obblighi per il Datore di Lavoro e il RSPP

Come per ogni altro rischio professionale, il Datore di Lavoro è il responsabile della sicurezza dei lavoratori e può avvalersi del supporto del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). Tra gli obblighi del Datore:

  • valutare il rischio VDT all’interno del documenti di valutazione dei rischi DVR e adottare misure preventive;
  • fornire attrezzature ergonomiche certificate ai lavoratori; 
  • garantire la formazione e l’informazione sui rischi VDT e su come prevenirli.

 

Cosa può fare il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

In questo contesto il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) può giocare un ruolo estremamente importante per la salute dei lavoratori. Questa figura infatti rappresenta le istanze degli impiegati, denuncia al datore di lavoro eventuali irregolarità o pericoli e si assicura che i colleghi rispettino le misure di sicurezza.

Il RLS, rispetto al rischio VDT, può:

  • monitorare l’ambiente di lavoro e segnalare eventuali problemi al Datore di Lavoro;
  • Sensibilizzare i colleghi e promuovere comportamenti sicuri.
  • Partecipare alla valutazione dei rischi con il Datore di Lavoro e il RSPP.

Non a caso, anche per il RLS è previsto un corso di formazione obbligatorio, che contiene anche gli insegnamenti necessari per comprendere e riconoscere i rischi da videoterminale e le buone norme per lavorare in sicurezza davanti agli schermi.

Accademia Bosica organizza un corso per diventare Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, con verifica delle competenze e acquisite e attestato finale, legalmente valido per un anno. Puoi seguire il corso teorico in aula, o online sulla nuova piattaforma digitale dell’Accademia Bosica.

Corso per RLS - Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

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